Rallentare.
Questo il vino ce lo insegna da sempre.
Aprire una bottiglia significa premere un pulsante.
[Pausa]
Il tempo si ferma e scegliamo di abbassare la guardia rispetto al mondo che ci circonda.
In questi giorni di ritorno alla semplicità e di ritmi umani, ci sentiamo come ingabbiati. Ma la cosa strana è che probabilmente impareremo ad apprezzare il tempo.
E degustare ha sempre significato rispetto del tempo, quello concesso a noi stessi e al vino che stiamo per approcciare. Un corteggiamento che vede l’uomo disposto ad aspettare che il vino si conceda alla conoscenza, si apra e lasci scoprire il suo carattere, la sua storia, il suo mondo.
Che i due si piacciano o meno, poi, è un’altra storia. Ma il vino ci insegna anche a non cadere nel tranello dei giudizi guidati dai gusti personali. Ci insegna ad apprezzarlo nella sua interezza, per la sua natura.
Perché il vino è pensiero e memoria.
Amplifica i sensi: guardare diventa osservare, sentire diventa ascoltare.
E poi da una degustazione ne si esce sempre felici, coinvolti, migliori. Consapevoli che il tempo non ci è sfuggito di mano, ma siamo forse riusciti a fermarlo, per apprezzarlo appieno.