Ogni vino di Paglione è un racconto. In esso sono riassunte le radici contadine della famiglia e l’esperienza che da generazioni si tramandano dai genitori ai figli. I vigneti e i campi in agro di Lucera, tra il Tavoliere delle Puglie e il Sub Appenino Dauno, sono coltivati nel pieno rispetto della stagionalità e curati durante l’intero anno prima della raccolta. Un lavoro meticoloso e paziente come i punti di un ricamo, per ottenere solo l'espressione migliore da ogni vitigno attraverso un'accurata selezione delle uve e una vinificazione senza lieviti aggiunti e a temperatura controllata. Nicola poi è tra i protagonisti di quella DOC poetica dal nome buffo, la Cacc' e Mmitte di Lucera, denominazione con un fascino storico e intramontabile.
Curiosità sulla DOC Cacc' e Mmitte di Lucera
La Doc Cacc’ e Mmitte è stata riconosciuta nel 1975; la zona di produzione comprende i Comuni di Lucera, Biccari e Troia. Il nome dialettale si rifà al tradizionale metodo di vinificazione. Tipici dell’Italia Meridionale, i palmenti erano degli spazi in cui avveniva la pigiatura dell’uva per produrre il mosto che veniva riposto in grande vasche, talvolta scavate nella roccia. I proprietari di palmenti davano in affitto le attrezzature per la lavorazione. Le operazioni dovevano terminare entro la giornata di fitto per lasciare libere le attrezzature all’utilizzatore successivo. Pertanto un affittuario toglieva il mosto appena prodotto dalle vasche del palmento “Cacc” per portarlo nelle proprie cantine, e un nuovo affittuario versava nelle vasche “Mmitte” le proprie uve da pigiare.